I Consigli di Simona

IL RISCALDAMENTO VOCALE : SIMONA BERTONI VOCAL COACH

Il riscaldamento della propria voce prima della performance è essenziale, anche se per molti può sembrare una perdita di tempo non lo è affatto
Infatti il nostro apparato fonatorio, se non precedentemente riscaldato, quindi preparato alla performance che ci accingiamo a fare, sarà costretto ad effettuare come riscaldamento la performance stessa mettendo quindi a rischio la nostra esibizione.

Il riscaldamento riduce la tensione muscolare ed aiuta la coordinazione delle muscolature nella nostra esibizione
( lingua,laringe, collo, mandibola ) in modo da evitare che questi muscoli, irrigidendosi, possano costringere il cantante ad una maggiore pressione di aria durante l’esecuzione, con un conseguente sforzo laringeo e relativo affaticamento vocale.

Affaticamento, ed imprecisione sono conseguenze di un mancato o errato riscaldamento.
Il riscaldamento è prettamente uno stretching e non va protratto per troppo tempo proprio per non affaticare la voce. Tra i vari metodi di riscaldamento che si possono utilizzare ci sono i glissati ,il Vocal Fry, gli staccati ed i filati.

Anche simulare la sirena aiuta a gestire in maniera omogenea la pressione aerea con l’emissione, in modo da evitare sovraccarichi sulle tonalita acute. L’importante è partire da un ottava a noi comoda e conseguentemente salire a tonalità più acute. (cit.D.ssa Logopedista Federica Calvi).

IL RAFFREDDAMENTO VOCALE:


Come è importante il riscaldamento vocale è altresi importante il raffreddamento a fine performance.
Il raffreddamento vocale è un defaticante, da eseguirsi dopo la performance, ed a differenza degli esercizi di riscaldamento, per raffreddare, si partirà da picchi piu alti sino ad arrivare a Toni più bassi , rientrando in un parlato normale.
Per raffreddare la voce si può utilizzare lo stesso Vocal Fry .

LA PAURA DELLA PERFORMANCE

Spesso accade che si venga assaliti dalla cosiddetta ansia da palcoscenico, per insicurezza, per inesperienza, o per altre motivazioni .
Eppure sembra una paura immotivata .Razionalmente sappiamo che nessuno potrebbe farci del male sul palco, ma come affrontarla?

Fondamentale è capire che, avendo deciso di esibirci,abbiamo sancito il nostro bisogno di essere al centro dell’attenzione (nessuno ci ha obbligati ad esibirci ed a salire sul palco) ma allo stesso tempo dobbiamo anche considerare che abbiamo paura di farlo ed in genere siamo noi stessi a non concederci questa libertà.

Non dimenticare tre cose fondamentali potrebbe aiutarci:

1) nessuno ci ha obbligati
2) abbiamo studiato tanto proprio per arrivare a questo momento
3) concentrarsi su ciò che vogliamo raccontare di noi
stessi ,attraverso la nostra musica, e soprattutto direzionare il nostro racconto verso il soggetto da noi scelto.

Possono aiutarci anche esercizi di respirazione, e registrando la nostra performance durante le prove ( cosa che faccio abitualmente con i miei allievi) attraverso il riascolto possiamo avere più coscienza di ciò che esprimiamo e di ciò che arriva, in conseguenza , agli altri . A volte noi siamo convinti di esprimere alcune emozioni ma riascoltandoci ,invece, percepiamo di essere molto distanti dal nostro obiettivo emozionale.
Soprattutto non dobbiamo MAI dimenticare una cosa :

” non bisogna essere perfetti ma ogni giorno dobbiamo cantare meglio del precedente “
Questa è la nostra responsabilità!!! (cit. Maestro Roberto Delli Carri)

IL DIAFRAMMA

Il diaframma toracico è una membrana muscolo tendinea a forma di cupola tra torace e addome. Si sviluppa lungo il perimetro della gabbia toracica . Si collega alle ultime 6 costole ,allo sterno ed alle vertebre lombari ed è il principale muscolo respiratorio.

E’ un muscolo involontario quindi inspiriamo e le fibre muscolari si contraggono ed in conseguenza il diaframma si abbassa comprimendo le nostre viscere addominali con conseguente espansione laterale,anteriore e verticale della gabbia toracica .
Noi possiamo solo controllare la fase passiva della respirazione cioè l’espirazione dove il diaframma tenderà a ritornare nella sua posizione originale .
Noi possiamo solo decidere in quale misura avverrà la nostra espirazione, quindi con quale pressione rilasciaremo l’aria che noi abbiamo all’interno.
Possiamo immaginare il diaframma come una crespella e se immaginiamo di posare questa crespella sopra una ciotola capovolta avremmo l’idea del nostro diaframma in posizione rilassata.
Ovviamente l’utilizzo di una respirazione diaframmatica ci permette di ottenere più ossigeno, più fluidità e conseguentemente più equilibrio,rispetto ovviamente ad una respirazione più alta .
Il Diaframma Toracico è anche un punto energetico molto importante dove ansia, rabbia, agitazione e sofferenza ne possono creare la contrazione e la conseguente rigidità. Esistono numerosi esercizi che rendono naturale questo tipo di respirazione in modo da creare il bilanciamento corretto per poter cantare.
Infatti cantare significa creare un equilibrio corretto tra forza muscolare, quindi corde vocali, e l’aria che noi mandiamo.

La Vocal Coach – Simona Bertoni

Collaborazioni Live :

Paolo Vallesi
Nico di Palo(telethon),
Enrico Nascimbeni(Live Palalido Milano-Live Salumeria della Musica Milano -Live Verona),
Manuel Frattini (TANKA VILLAGE),

Registrazioni in Studio:

MAX PEZZALI “TERRAFERMA” brano IL MIO SECONDO TEMPO (cori)

I Novecento (Nicolosi Production)
HIT MANIA 99 – Track 14 Believe
(Col nome LIKE)colonna sonora del film “Paparazzi” di Vanzina

POP MANIA 2000 – Track All the night (Col nome LOVELY GIRL)

COVER HITS LATINO Amor a la mexicana – Pacalor

COVER ALANIS MORRISETTE Joining you

COVER GARBAGE I think i’m paranoid – The world is not enough

ENRICO NASCIMBENI “UOMINI SBAGLIATI” (Cori)